sabato 15 dicembre 2012

DALL'ATTUALITA' AL FANTASY: UN PROGETTO ALIENISTA.

La nuova collezione di tele dell'artista Giorgio De Cesario percorre un interessante itinerario tra i vari fatti di cronaca tanto pubblicizzati dai mass media in questi ultimi mesi. Molti "disegnatori" del passato avevano illustrato con le loro immagini gli avvenimenti più eclatanti della loro contemporaneità, soprattutto in tempi della storia in cui la mancanza dei più elementari mezzi di comunicazione lasciavano ampio spazio alla creatività di questi "disegnatori", molto spesso artisti anonimi o noti solo agli addetti ai lavori. Come dimenticare, a questo proposito, i graffiti degli uomini primitivi, oppure le copertine illustrate della "Domenica del Corriere" in tempi più recenti? Oggi computer, televisione, macchina fotografica, videocamera ecc. diffondono immagini ogni momento del giorno e della notte ed in ogni angolo del nostro villaggio globale, tanto che alcune di queste immagini diventano molto spesso "icone" di un avvenimento. Ed è proprio partendo da queste icone che Giorgio De Cesario ha iniziato il suo percorso. La novità consiste nella trasfigurazione di queste immagini-simbolo, non una semplice riproduzione grafico-pittorica ma una reinterpretazione di tutti i dettagli, una rielaborazione fantastica tramite colore ed effetti cromatici. Ecco quindi spiegato il titolo di questa collezione: dall'attualità al fantasy. Il fantasy è un genere letterario che si è sviluppato a partire dalla seconda metà  del XIX secolo e i suoi elementi dominanti sono il mito, il soprannaturale, l'immaginazione, l'allegoria, la metafora, il simbolo e il surreale.In questo filone rientrano quelle storie di letteratura fantastica dove viene a mancare qualunque spiegazione scientifica del misterioso e del sorprendente. Dalla letteratura il fantasy si è presto esteso ai mass media, soprattutto al cinema, alla televisione, ai fumetti e, in particolare, ai videogiochi. E' quindi dalla simbiosi e dalla osmosi di questi due mondi, la realtà dell'attuale e l'irrealtà del fantastico, che nascono le nuove opere di Giorgio De Cesario. Non mancano, comunque, tutti gli elementi che da sempre hanno caratterizzato la sua produzione: la sua tecnica inconfondibile dei volti in argilla in rilievo sulla tela, orecchini veri sui lobi dei personaggi femminili, intrecci di colori fortemente vivaci sia nello sfondo che nella rappresentazione dei dettagli.Il tutto attira ancora una volta lo sguardo di chi osserva, trasportandolo sì in un mondo fantastico, ma, nello stesso tempo, portandolo a riflettere su quello che è il mondo di oggi: uno scenario drammatico dove disagio mentale, superstizione, superficialità e ignoranza provocano tragedie inenarrabili. L'artista, uno dei fondatori dell' "alienismo", nuovo movimento artistico-culturale presentato a Roma nel febbraio 2012, intende quindi riallacciarsi ai principi di tale movimento, offrendo ai suoi estimatori una nuova lettura della realtà contemporanea: superarela drammaticità del contingente per ritrovare speranza e ottimismo, suggerire nuovi spazi alla fantasia per ridare respiro alla creatività, proporre al mondo nuovi colori per vivacizzare le varie tonalità di grigio della vita quotidiana.
La Farfallina

Opera giocosa, allegra e ricca di piacevoli effetti cromatici. Si rifà al famoso episodio di Belen Rodriguez che scandalizzò il pubblico del Festival di Sanremo 2012 apparendo sul palcoscenico con un profondo spacco laterale ed esibendo così il tatuaggio di una farfallina nelle parti quasi intime. Il pubblico maschile apprezzò, come si può ben capire dai personaggi che la circondano, visibilmente presi da questa inaspettata visione. Il tema trattato è quindi la superficialità del mondo moderno e la strumentalizzazione dell'accaduto da parte dei mass media. L'osservatore è colpito dall'ironia dell'artista, messa in evidenza dalle espressioni libidinose dei personaggi maschili, e dal suo tocco romantico, rivelato dallo sciame di farfalline dai tanti colori.


La Donna con le Valigie

Quest'opera non si rifà ad un avvenimento preciso ma ad una serie di fatti di cronaca, cioè a quelle donne che, stanche e depresse oppure allettate dal miraggio di una vita migliore, abbandonano la famiglia per non dare più notizie di sè. Scomparse misteriose che alcune volte si concludono tragicamente, altre invece non si concludono affatto e lasciano presagire la volontà di cambiare vita. Le valigie sono piene soprattutto di sogni che tante donne di oggi vorrebbero realizzare, deluse ed amareggiate da una vita piatta e monotona che non le soddisfa, nonostante, talvolta, le apparenze siano ben diverse. Sullo sfondo stanno a guardare la famiglia e gli amici, coprotagonisti inconsapevoli di questa vita noiosa. Anche qui la drammaticità del tema è alleggerita dai numerosi effetti cromatici che lasciano indovinare un atteggiamento ottimistico da parte dell'artista: forse famiglia ed amici stanno solo aspettando il suo ritorno, forse quelle valigie sono troppo pesanti, perchè il loro contenuto non è formato da sogni, ma da pietre che lei stessa ha voluto depositare nel suo cuore. In fin dei conti basta rimuoverle, e la vita tornerà a sorridere.


L'Ultimo Tango

Un uomo in tuta mimetica che balla con una donna molto elegante lungo un tortuoso sentiero di campagna e alcune soldatesse sullo sfondo, anche loro in divisa militare, che guardano questa coppia mentre volteggia in armoniosi passi di danza. Ma è la danza della morte: l'uomo è Parolisi e la donna è sua moglie Melania. L'argomento di quest'opera è quindi il famoso fatto di cronaca nera che tutti conosciamo. L'artista però ha voluto rendere romantico l'ultimo incontro tra marito e moglie, ha voluto trasfigurarlo in un tango passionale, nonostante i macabri dettagli propagandati dai mass media. Un'altra presenza importante in questa fantastica interpretazione dei fatti è la natura. Anche lei sta a guardare, muta. Un bosco fitto e misterioso che conosce tanti segreti, silenzioso testimone di sordidi traffici. Ma è primavera, le sue foglie stanno rinverdendo e il colore della speranza sembra accogliere Melania tra le sue braccia.
La Madonna del Giglio

Subito si indovina il fatto di cronaca che ha ispirato quest'opera: la Costa Concordia che interrompe bruscamente la sua navigazione nei pressi dell'Isola del Giglio. L'artista però non vuole soffermarsi sulle vittime della disgrazia che sembrano essere state inghiottite dalle fitte tenebre dello sfondo, ma sul miracolo compiuto dalla Dama in Rosso che volteggia elegantissima sul relitto. I fiori che ostenta tra le mani sono forse per coloro che non ci sono più, ma la sua danza purificatrice ha salvato migliaia di persone. E' lei la Madonna del Giglio, una presenza che comunque aleggia festosa, simbolo di Provvidenza e Bellezza, nonostante la tragicità dell'evento. Su uno scoglio, attonito e incapace di consapevolezza, siede l'ormai celebre Capitano Schettino. Guarda e non agisce. L'azione non lo riguarda. E' finita l'epoca di Kipling e dei suoi "Capitani Coraggiosi". Il mondo di oggi mistifica tutto ed insegna a non agire, restare inerti è più rassicurante. Schettino sembra aver imparato questa lezione e guarda la Dama in Rosso, anche lui ha bisogno di essere salvato.

Una Vita Spezzata

Yara Gambirasio, ginnasta e fanciulla dai mille sogni, tutti infranti da una fine tragica. Il rosa della sua maglietta e l'azzurro delle sue scarpette si contrappongono al buio tetro dello sfondo. Colori vivaci che sono il simbolo della gioiosità della sua vita, come lo stesso cappuccetto rosso della fanciulla della famosa fiaba. Un lupo famelico ha insidiato le loro giovani vite, ma mentre Cappuccetto Rosso vive la sua favola e alla fine risorge dalle viscere del lupo, Yara purtroppo no. Lei non vive una favola, ma una triste realtà metropolitana, dove i lupi sono veri, si nascondono, si camuffano e afferrano le prede nel buio. Infatti in un angolo, in lontananza nelle tenebre, si intravede una presenza minacciosa ed inquietante che spia la grazia di questa adolescente ingenua ed appassionata.

La Rinascita Maya

Basta con previsioni catastrofiche e appuntamenti con la morte, smettiamola di credere a simboli oscuri e casualità del tutto fortuite, e trasformiamo il prossimo 21 dicembre 2012 nella giornata della rinascita: sembra essere questo l'ottimistico messaggio dell'artista. Non più tetri presagi di fine del mondo, ma la valorizzazione dello spirito dell'uomo tramite la meditazione. Ed è questo infatti quello che stanno facendo i personaggi del dipinto: in posizione yoga, circondati da simboli e architetture maya, in mezzo ad erba rugiadosa e sovrastati da un cielo policromo, essi meditano e non trasmettono più la tristezza di chi aspetta la fine, ma la saggezza e la serenità di chi ha fiducia nella sua capacità di rinascita interiore. L'uomo moderno ha perso di vista la fiducia in se stesso, una cappa di piombo viene inculcata dai mass media e da certe forme di potere occulto per rendere gli utenti un esercito di non-pensanti. E' necessario liberarsi da questi vincoli tentacolari e ritornare alla natura, portare l'uomo al centro dell'universo e guidarlo verso un nuovo rinascimento.
Fiore Reciso

Si tratta di un'opera altamente simbolica, quasi naif nella semplicità degli elementi che lo compongono. Il fiore reciso nel sangue rappresenta la vita interrotta di Melissa Bassi, studentessa a Brindisi; i libri in aria sono simbolo del mondo della scuola, sconvolto dall'esplosione; l'individuo in giacca nera è il folle che ha provocato tutto ciò, una figura indistinta che si muove di soppiatto nei fotogrammi di una telecamera, come più volte hanno fatto vedere i mass media. Nonostante la drammaticità dell'evento, l'artista riesce a trasmettere poesia ed ottimismo tramite l'uso dei colori e la romantica immagine del fiore reciso.


Caecus Caeco Dux

Il titolo dell'opera ricorda la famosa affermazione di Erasmo da Rotterdam ed è, nello stesso tempo, un popolare proverbio fiammingo. Infatti il soggetto della tela ricorda il celebre dipinto di Pieter Bruegel, "La Parabola dei Ciechi", custodito nelle Gallerie Nazionali di Capodimonte. L'artista ha però reinterpretato l'opera di Bruegel: i ciechi bruegeliani hanno perso i loro paludamenti cinquecenteschi e sono nudi, con le forme tipiche dei corpi di De Cesario, e il paesaggio del pittore fiammingo è stato trasformato in maniera radicale, diventando mare e cielo con varie sfumature di azzurro. All'orizzonte si distingue chiaramente il contorno dell'Italia, paese che, nonostante il suo glorioso passato, sta lentamente affondando in un mare di guai. E' proprio questo il legame con l'attualità: i ciechi rappresentano gli italiani con la loro "cecità" spirituale, sul punto di cadere nel fosso di un destino infelice, come indicano chiaramente gli avvenimenti più recenti della politica. Una nazione che è sempre stata simbolo della Cultura e della Bellezza, ma che ora è in pieno declino. L'artista vuole quindi, con questo dipinto, lanciare un messaggio catartico. Gli Italiani devono liberarsi dai vincoli di un destino segnato, imposto dal potere, devono ritrovare la luce delle menti e del cuore per tornare ad essere faro di Bellezza in tutto il mondo come lo sono stati nel Rinascimento e in altri periodi della loro storia.Nel corso del Risorgimento hanno dovuto liberarsi dello straniero invasore, oggi devono sbarazzarsi dell'ingombrante fardello di una monotona vita quotidiana regolata dalle leggi occultamente imposte dai mass media e da chi li gestisce. " Se un cieco guida un altro cieco, ambedue cadranno nella fossa", dice il Vangelo secondo San Matteo, se i ciechi ad essere guidati sono di più, la caduta sarà ancora più rovinosa. Tutto ciò può essere evitato, l'Italia deve Risorgere o Rinascere.

La Sposa Lasciata

E' una scultura impreziosita da colori vivaci e forme procaci che, già a prima vista, richiama alla mente la mediterraneità di certe figure femminili legate alla tradizione. E' il titolo, poi, che ci fa comprendere il significato simbolico dell'opera. Si riferisce infatti, in senso lato, all'attuale perdita dei valori umani ed etici che caratterizza il mondo occidentale. Più in particolare, invece, l'opera intende denunciare la crisi del matrimonio, della famiglia e l'aumento di separazioni e divorzi. In questo caso quindi il riferimento non è ad uno specifico fatto di cronaca ma ad una tendenza della società moderna: la donna non è più solo moglie e madre, tanti altri ruoli si accavallano e si aggrovigliano nel suo cervello come sembrano indicare le spire del suo copricapo, che diventa una specie di manifestazione esterna di quello che si svolge nella sua mente. La conseguenza di tutto ciò sono le "spose lasciate", coloro che, nonostante il sovrumano impegno nela vita quotidiana, falliscono nella "gestione" della propria vita privata.

www.giorgiodecesario.it









giovedì 1 marzo 2012

BURQA: IDENTITA' ALIENATE E NASCOSTE, MOSTRA PERSONALE DI GIORGIO DE CESARIO




Titolo dell'evento
: BURQA: IDENTITA' ALIENATE E NASCOSTE, MOSTRA PERSONALE DI GIORGIO DE CESARIO
A cura: MARIA CRISTINA MARITATI
Mostra personale di: GIORGIO DE CESARIO www.giorgiodecesario.it
Luogo dell'evento: LA CASA DEGLI ARTISTI via Lepanto, 1 GALLIPOLI (LE) Italia
Inaugurazione: SABATO 3 MARZO 2012 ORE 16,30
Durata: DA SABATO 3 A SABATO 31 MARZO 2012
Apertura al pubblico: TUTTI I GIORNI DALLE ORE 16,30 ALLE 20,00
Ingresso: LIBERO E GRATUITO
Comunicato stampa:
BURQA:IDENTITA'ALIENATE E NASCOSTE, MOSTRA PERSONALE DI GIORGIO DE CESARIO
In contemporanea con gli incontri celebrativi dell'8 marzo, organizzati dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Gallipoli, Giorgio De Cesario
presenta una mostra dei suoi ultimi lavori dal titolo "Burqa: identità alienate e nascoste".
Già questo titolo presenta un chiaro riferimento al movimento alienista, di cui De Cesario è cofondatore, nato ufficialmente il 12/02/2012
in una Roma innevata e nella sede della Società Umanitaria.
Tutti conosciamo burqa e chador, niqab e hijab, tipici paludamenti del mondo femminile islamico, indossati talvolta con convinzione, talvolta per dovere.
Ciò nonostante, le donne dell'Islam conservano il loro fascino. Un fascino percettibile dallo sguardo che spesso si intravede dalle fessure all'altezza degli occhi.
E' proprio questo fascino che De Cesario vuole sottolineare nelle sue tele: sguardi vividi e vivaci che si insinuano per irretire chi guarda.
Nonostante veli e velature, gli occhi di una donna rivelano sempre il suo mondo interiore fatto di sentimenti e sofferenza, di consapevolezza e identità.
Le donne islamiche di oggi infatti, pur conservando in molte circostanze l'abbigliamento delle loro antenate, hanno superato molti tabù del passato
ed hanno imparato ad "alienare" agli altri le proprie emozioni, trasformando i propri veli in un simbolo di libertà.
Maria Cristina Maritati
Calendario degli incontri organizzati dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Gallipoli presso La Casa degli Artisti:
NOI DONNE: CHI SIAMO-RIFLESSIONI AL FEMMINILE sabato 3 marzo 2012 dalle ore 16,30 alle ore 18,30.
QUANDO LE COSE NON VANNO COME VORREMMO sabato 17 marzo 2012 dalle ore 16,30 alle ore 18,30.
QUANDO QUELLO CHE FACCIAMO NON BASTA MAI sabato 31 marzo 2012 dalle ore 16,30 alle ore 18,30.

L’iniziativa si propone di affrontare alcuni temi dell’universo femminile, in un contesto informale e guidato dove scambiare idee, esperienze emozioni, nell’ascolto e nel rispetto reciproco,al fine di consolidare una serena affermazione di sé in quanto donne e una gioiosa apertura al mondo.

Coordina i lavori: Dott.ssa Danila Giuranno

Presidente della Commissione Pari Opportunità: Dott.ssa Anita Marzano

Ufficio Stampa:

Maria Cristina Maritati

Tel: 0833 261865

Info@lacasadegliartisti.it

www.lacasadegliartisti.it