mercoledì 13 maggio 2015

BERSAGLIO EXPO MILANO
l'arte di nutrire il pianeta
150 Artisti per migliorare il mondo
150 Progetti per far vivere il pianeta
18/28 maggio 2015
Artista selezionato
GIORGIO DE CESARIO


La particolarità delle opere dell'artista salentino Giorgio De Cesario sono i volti in argilla sulla tela.
E'una tecnica nuova e lui ne è l'inventore.
Descrive con i suoi personaggi la vita quotidiana con le sue piccolezze e le grandi problematiche del mondo moderno.
Sentimenti ed effetti cromatici sono l'essenza della sua arte.
Date un'occhiata al sito http://www.giorgiodecesario.it
informazioni sull'evento:
http://www.microbo.net/event/bersaglioexpo-microlive1/

venerdì 20 giugno 2014

Dall’Attualità al Fantasy: un progetto alienista,Mostra Personale Itinerante di Giorgio De Cesario (Ottava Tappa)"

A cura di Massimo De Luca, Maria Cristina Maritati, Vera Ambra.

Con il patrocinio del Comune di Gallipoli,del Comune di Brindisi, della Fondazione Umanitaria Sede di Roma, del Comitato Provinciale di Catania dell’A.I.C.S. Settore Cultura, dell’Associazione Akkuaria (promotrice del Movimento artistico e di pensiero "Alienismo") e con la collaborazione de La Casa degli Artisti di Gallipoli, del Centro Artistico-Culturale “La Casaccia” di Francavilla Fontana e delle associazioni : 51 Pegasi, Fondazione La città invisibile, il Dipartimento Affari Sociali del CAD Provinciale di Catania, ZeroMoneta Records, Comitato del Premio Le rosse pergamene, Ethos 3000.

In sede sarà disponibile il catalogo della mostra, edito a cura della Banca Popolare Pugliese e con testi di Maria Cristina Maritati,Vera Ambra,Eugenio Giustizieri,Biagio Praticò,
Augusto Benemeglio, Beppe Costa, Paola Berardi.
Il catalogo può essere scaricato al seguente link:
http://www.giorgiodecesario.it/wp-content/uploads/2011/12/Catalogogiorgiodecesario.pdf

Sede: Sale Espositive de La Casa degli Artisti Gallipoli (Le).

Inaugurazione: Giovedì 24 Luglio 2014, ore 18,00

Durata: dal 24/07/2014 al 30/09/2014

Apertura al pubblico: tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 12.00 e dalle 18,00 alle 21,00

Ingresso Libero

COMUNICATO STAMPA

La Mostra Personale Itinerante “Dall’Attualità al Fantasy, un progetto alienista” dell’artista Giorgio De Cesario ritorna a La Casa degli Artisti di Gallipoli, dopo i grandi successi ottenuti nelle tappe di Roma,Chieti, Gallipoli, Brindisi,Francavilla Fontana,Matino,Parabita.

Rimarrà aperta al pubblico tutti i giorni dalle ore 10.00 - 12.00 / 18.00 - 21.00 fino al prossimo mese di settembre per poi ricominciare il suo viaggio in varie sedi italiane.

Si tratta della prima mostra “alienista” di Giorgio De Cesario, uno dei fondatori, insieme a Vera Ambra, del movimento culturale e di pensiero denominato “Alienismo”.La Mostra ha già  fatto il suo esordio presso La Casa degli Artisti di Gallipoli, che ospita la Galleria Permanente di Giorgio De Cesario, dove ha  riscosso un notevole successo di pubblico e di critica così raccontato dalla scrittrice Ilaria Ferramosca: “Una serata intensa ,fatta di cultura, emozioni, e con l’attenzione rivolta soprattutto alla socialità e al confronto; con lo scopo di ritrovare noi stessi anche attraverso l’altro, risvegliare la nostra umanità, ormai ceduta in cambio di un falso ideale di progresso, e della quale possiamo e dobbiamo riappropriarci per riuscire a produrre il reale cambiamento evolutivo”.

La nuova collezione di tele dell’artista percorre un interessante itinerario pittorico tra i vari fatti di cronaca tanto pubblicizzati dai mass media in questi ultimi anni: i casi di Melania Rea e Yara Gambirasio, le numerose vittime della Costa Concordia, Belen Rodriguez e la sua farfallina, Melissa Bassi e la sua tragica fine , le molte donne di oggi che spariscono senza lasciare traccia di sé, la crisi dei valori nella società moderna, la pericolosa situazione politica italiana e tanti altri ancora. Sono presenti inoltre alcune opere fuori catalogo, come la tela sulle storiche dimissioni di Papa Ratzinger e quella relativa ai suicidi per disperazione di questi ultimi anni.

Oggi i mass media diffondono immagini ogni momento del giorno e della notte e negli angoli più remoti del nostro villaggio globale, ed ecco che alcune di queste immagini diventano molto spesso "icone" di un avvenimento.  Proprio partendo da queste icone Giorgio De Cesario ha iniziato il suo viaggio figurativo. La novità consiste nella trasfigurazione di queste immagini-simbolo, non una semplice riproduzione grafico-pittorica ma una rilettura di tutti i dettagli, una rielaborazione fantastica tramite colore ed effetti cromatici.

E' quindi dalla “contaminazione” di questi due mondi, la realtà dell'attuale e l'irrealtà del fantastico, che nascono le nuove opere di Giorgio De Cesario. Il tutto è arricchito da quegli elementi che da sempre caratterizzano la sua produzione: la tecnica inconfondibile dei volti in argilla in rilievo sulla tela, orecchini veri che pendono dai lobi dei personaggi femminili, vivaci fantasmagorie cromatiche sia nello sfondo che nella rappresentazione dei dettagli. L’osservatore è ancora una volta  trasportato in un mondo fantastico, ma, nello stesso tempo,è portato  a riflettere su quello che è il mondo di oggi: uno scenario drammatico dove disagio mentale, superstizione, superficialità e ignoranza provocano tragedie inenarrabili.

Le opere in esposizione inoltre si rifanno ai principi dell’ “alienismo”, un nuovo movimento artistico e di pensiero, fondato da Giorgio De Cesario due anni fa a Roma insieme a Vera Ambra, scrittrice ed editrice. Tale movimento mira alla rinascita del messaggio artistico in senso lato e alla sua “alienazione”, cioè alla sua più ampia condivisione nel villaggio globale in cui viviamo.

Dopo la  tappa  presso il Centro Artistico-Culturale “La Casaccia” di Francavilla Fontana (BR) e quella presso il Bastione San Giacomo di Brindisi,  la Mostra ha dovuto interrompere il suo percorso a causa di un brutto male che ha colpito l’artista che ora è fortunatamente rinato dopo una strenua lotta con il suo invisibile antagonista, come testimoniano alcune opere, le più recenti ed anch’esse fuori catalogo.

La scrittrice Ilaria Ferramosca ha così descritto le opere presenti in questa nuova collezione:” I lavori della nuova produzione di De Cesario individuano alcuni dei momenti salienti della cronaca odierna, nera o scandalistica; esempi che sottolineano l’allontanamento dell’uomo dai valori di un tempo e dai suoi sentimenti, fino a divenire quasi alieno a se stesso. Solo l’arte può scuotere e risvegliare le coscienze fino a sublimare le brutture del quotidiano, trasfigurandole in metafore e moniti, come facevano le fiabe nel passato”.  E la poetessa Vera Ambra, madrina della serata inaugurale del primo appuntamento a Gallipoli, si è così pronunciata su queste ultime fatiche dell’artista: “Attraverso le sue opere Giorgio ha cercato di prendere le distanze dalla follia che coglie all'improvviso e fa di noi tutti delle vittime inconsapevoli della cronaca che  pubblicizza attraverso gli schermi e i giornali fatti talmente spaventosi da sembrare finti”.

Ed infine Vincenzo Sardiello, Presidente del Centro Artistico – Culturale “La Casaccia” , si è così espresso:” Il progetto di De Cesario propone un viaggio nei meandri della contemporaneità e racconta al visitatore il progressivo abbandono degli uomini della propria natura e dei propri sentimenti per abbracciare un sentiero di alienazione da se stessi”.

Maria Cristina Maritati

Ufficio Stampa:
La Casa degli Artisti
Via Lepanto, 1 Gallipoli (Le)
tel.0833261865   3332720348  3471893963
www.lacasadegliartisti.it

www.giorgiodecesario.it
www.alienismo.it

venerdì 9 maggio 2014

" Dall’Attualità al Fantasy: un progetto alienista a Matino"di Giorgio De Cesario (Quarta Tappa Mostra Personale Itinerante).


A cura di Massimo De Luca, Maria Cristina Maritati, Vera Ambra.

Con il patrocinio del  Comitato della Festa Patronale di San Giorgio - Matino, del Comune di Brindisi, del Comune di Gallipoli, della Fondazione Umanitaria Sede di Roma, del Comitato Provinciale di Catania dell’A.I.C.S. Settore Cultura, dell’Associazione Akkuaria (promotrice del Movimento artistico e di pensiero "Alienismo") e con la collaborazione de La Casa degli Artisti di Gallipoli, del Centro Artistico-Culturale “La Casaccia” di Francavilla Fontana, dell' associazione  51 Pegasi e del Dipartimento Affari Sociali del CAD Provinciale di Catania.

In sede sarà disponibile il catalogo della mostra, edito a cura della Banca Popolare Pugliese e con testi di Maria Cristina Maritati,Vera Ambra,Eugenio Giustizieri,Biagio Praticò,
Augusto Benemeglio, Beppe Costa, Paola Berardi.
Il catalogo può essere scaricato al seguente link:
http://www.giorgiodecesario.it/wp-content/uploads/2011/12/Catalogogiorgiodecesario.pdf

Sede: Sale Espositive del Comitato della Festa Patronale di San Giorgio Piazza Municipio - Matino (Le).

Inaugurazione: Giovedì 29 Maggio 2014, ore 18,00

Durata: dal 29/05/2014 al 02/06/2014

Apertura al pubblico: tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 12.00 e dalle 18,00 alle 21,00

Ingresso Libero


COMUNICATO STAMPA

Uno dei più prestigiosi appuntamenti della Festa Patronale di San Giorgio a Matino sarà quest’anno la quarta tappa della Mostra Personale Itinerante dell’artista Giorgio De Cesario dal titolo “Dall’Attualità al Fantasy, un progetto alienista”. Dal 29/5/2014 al 02/06/2014 infatti la mostra sarà ospitata nella sede del Comitato per la Festa Patronale sita in Piazza Municipio.

La nuova collezione di tele dell’artista percorre un interessante itinerario pittorico tra i vari fatti di cronaca tanto pubblicizzati dai mass media in questi ultimi anni: i casi di Melania Rea e Yara Gambirasio, le numerose vittime della Costa Concordia, Belen Rodriguez e la sua farfallina, Melissa Bassi e la sua tragica fine , le molte donne di oggi che spariscono senza lasciare traccia di sé, la crisi dei valori nella società moderna, la pericolosa situazione politica italiana e tanti altri ancora. Sono presenti inoltre alcune opere fuori catalogo, come la tela sulle storiche dimissioni di Papa Ratzinger e quella relativa ai suicidi per disperazione di questi ultimi anni.

Oggi i mass media diffondono immagini ogni momento del giorno e della notte e negli angoli più remoti del nostro villaggio globale, ed ecco che alcune di queste immagini diventano molto spesso "icone" di un avvenimento.  Proprio partendo da queste icone Giorgio De Cesario ha iniziato il suo viaggio figurativo. La novità consiste nella trasfigurazione di queste immagini-simbolo, non una semplice riproduzione grafico-pittorica ma una rilettura di tutti i dettagli, una rielaborazione fantastica tramite colore ed effetti cromatici.

E' quindi dalla “contaminazione” di questi due mondi, la realtà dell'attuale e l'irrealtà del fantastico, che nascono le nuove opere di Giorgio De Cesario. Il tutto è arricchito da quegli elementi che da sempre caratterizzano la sua produzione: la tecnica inconfondibile dei volti in argilla in rilievo sulla tela, orecchini veri che pendono dai lobi dei personaggi femminili, vivaci fantasmagorie cromatiche sia nello sfondo che nella rappresentazione dei dettagli. L’osservatore è ancora una volta  trasportato in un mondo fantastico, ma, nello stesso tempo,è portato  a riflettere su quello che è il mondo di oggi: uno scenario drammatico dove disagio mentale, superstizione, superficialità e ignoranza provocano tragedie inenarrabili.

Le opere in esposizione inoltre si rifanno ai principi dell’ “alienismo”, un nuovo movimento artistico e di pensiero, fondato da Giorgio De Cesario due anni fa a Roma insieme a Vera Ambra, scrittrice ed editrice. Tale movimento mira alla rinascita del messaggio artistico in senso lato e alla sua “alienazione”, cioè alla sua più ampia condivisione nel villaggio globale in cui viviamo.

La Mostra Itinerante ha  fatto il suo esordio presso La Casa degli Artisti di Gallipoli, dove ha sede la Galleria Permanente di Giorgio De Cesario, ha fatto tappa  presso il Centro Artistico-Culturale “La Casaccia” di Francavilla Fontana (BR) ed è poi stata ospitata presso il Bastione San Giacomo di Brindisi . Subito dopo questo appuntamento,  la Mostra ha dovuto interrompere il suo percorso a causa di un brutto male che ha colpito l’artista che ora è fortunatamente rinato dopo una strenua lotta con il suo invisibile antagonista, come testimoniano alcune opere, le più recenti ed anch’esse fuori catalogo. Questa collezione ha riscosso ovunque un notevole successo di pubblico e di critica.

La scrittrice Ilaria Ferramosca ha così descritto le opere presenti in questa nuova collezione:” I lavori della nuova produzione di De Cesario individuano alcuni dei momenti salienti della cronaca odierna, nera o scandalistica; esempi che sottolineano l’allontanamento dell’uomo dai valori di un tempo e dai suoi sentimenti, fino a divenire quasi alieno a se stesso. Solo l’arte può scuotere e risvegliare le coscienze fino a sublimare le brutture del quotidiano, trasfigurandole in metafore e moniti, come facevano le fiabe nel passato”.  E la poetessa Vera Ambra, madrina della serata inaugurale del primo appuntamento a Gallipoli, si è così pronunciata su queste ultime fatiche dell’artista: “Attraverso le sue opere Giorgio ha cercato di prendere le distanze dalla follia che coglie all'improvviso e fa di noi tutti delle vittime inconsapevoli della cronaca che  pubblicizza attraverso gli schermi e i giornali fatti talmente spaventosi da sembrare finti”.

Ed infine Vincenzo Sardiello, Presidente del Centro Artistico – Culturale “La Casaccia” , si è così espresso:” Il progetto di De Cesario propone un viaggio nei meandri della contemporaneità e racconta al visitatore il progressivo abbandono degli uomini della propria natura e dei propri sentimenti per abbracciare un sentiero di alienazione da se stessi”.

Maria Cristina Maritati

Ufficio Stampa:
La Casa degli Artisti
Via Lepanto, 1 Gallipoli (Le)
tel.0833261865   3332720348  3471893963
www.lacasadegliartisti.it

www.giorgiodecesario.it
www.alienismo.it

RESURRECTIO: Opera autobiografica che insieme alla successiva initolata "Amor vitae" intende rappresentare il travaglio interiore dell'artista in quest'ultimo periodo della sua vita durante il quale ha dovuto lottare contro un brutto male. Colpito nel fisico e nella psiche, era caduto in un tunel oscuro, dove le ombre dell'aldilà sembravano spiarlo, osservarlo e, nello stesso tempo, esortarlo a non perdere la speranza e l'amore per la vita. In fondo al tunnel infatti ci sono i colori la luce della vita nella quale l'artista deve tornare a rivivere.

                                  

AMOR VITAE: Opera autobiografica che, insieme alla precedente intitolata "Resurrectio" è testimonianza della rinascita dell'artista.Lasciato alle spalle il buio tunnel che si intravede sullo sfondo, l'artista è tornato a rivivere nei colori della natura e a godere delle gioie della vita. Le sofferenze del passato sono ormai solo un ricordo ma anche un insegnamento a non perdere mai di vista il valore dell'esistenza.

sabato 15 dicembre 2012

DALL'ATTUALITA' AL FANTASY: UN PROGETTO ALIENISTA.

La nuova collezione di tele dell'artista Giorgio De Cesario percorre un interessante itinerario tra i vari fatti di cronaca tanto pubblicizzati dai mass media in questi ultimi mesi. Molti "disegnatori" del passato avevano illustrato con le loro immagini gli avvenimenti più eclatanti della loro contemporaneità, soprattutto in tempi della storia in cui la mancanza dei più elementari mezzi di comunicazione lasciavano ampio spazio alla creatività di questi "disegnatori", molto spesso artisti anonimi o noti solo agli addetti ai lavori. Come dimenticare, a questo proposito, i graffiti degli uomini primitivi, oppure le copertine illustrate della "Domenica del Corriere" in tempi più recenti? Oggi computer, televisione, macchina fotografica, videocamera ecc. diffondono immagini ogni momento del giorno e della notte ed in ogni angolo del nostro villaggio globale, tanto che alcune di queste immagini diventano molto spesso "icone" di un avvenimento. Ed è proprio partendo da queste icone che Giorgio De Cesario ha iniziato il suo percorso. La novità consiste nella trasfigurazione di queste immagini-simbolo, non una semplice riproduzione grafico-pittorica ma una reinterpretazione di tutti i dettagli, una rielaborazione fantastica tramite colore ed effetti cromatici. Ecco quindi spiegato il titolo di questa collezione: dall'attualità al fantasy. Il fantasy è un genere letterario che si è sviluppato a partire dalla seconda metà  del XIX secolo e i suoi elementi dominanti sono il mito, il soprannaturale, l'immaginazione, l'allegoria, la metafora, il simbolo e il surreale.In questo filone rientrano quelle storie di letteratura fantastica dove viene a mancare qualunque spiegazione scientifica del misterioso e del sorprendente. Dalla letteratura il fantasy si è presto esteso ai mass media, soprattutto al cinema, alla televisione, ai fumetti e, in particolare, ai videogiochi. E' quindi dalla simbiosi e dalla osmosi di questi due mondi, la realtà dell'attuale e l'irrealtà del fantastico, che nascono le nuove opere di Giorgio De Cesario. Non mancano, comunque, tutti gli elementi che da sempre hanno caratterizzato la sua produzione: la sua tecnica inconfondibile dei volti in argilla in rilievo sulla tela, orecchini veri sui lobi dei personaggi femminili, intrecci di colori fortemente vivaci sia nello sfondo che nella rappresentazione dei dettagli.Il tutto attira ancora una volta lo sguardo di chi osserva, trasportandolo sì in un mondo fantastico, ma, nello stesso tempo, portandolo a riflettere su quello che è il mondo di oggi: uno scenario drammatico dove disagio mentale, superstizione, superficialità e ignoranza provocano tragedie inenarrabili. L'artista, uno dei fondatori dell' "alienismo", nuovo movimento artistico-culturale presentato a Roma nel febbraio 2012, intende quindi riallacciarsi ai principi di tale movimento, offrendo ai suoi estimatori una nuova lettura della realtà contemporanea: superarela drammaticità del contingente per ritrovare speranza e ottimismo, suggerire nuovi spazi alla fantasia per ridare respiro alla creatività, proporre al mondo nuovi colori per vivacizzare le varie tonalità di grigio della vita quotidiana.
La Farfallina

Opera giocosa, allegra e ricca di piacevoli effetti cromatici. Si rifà al famoso episodio di Belen Rodriguez che scandalizzò il pubblico del Festival di Sanremo 2012 apparendo sul palcoscenico con un profondo spacco laterale ed esibendo così il tatuaggio di una farfallina nelle parti quasi intime. Il pubblico maschile apprezzò, come si può ben capire dai personaggi che la circondano, visibilmente presi da questa inaspettata visione. Il tema trattato è quindi la superficialità del mondo moderno e la strumentalizzazione dell'accaduto da parte dei mass media. L'osservatore è colpito dall'ironia dell'artista, messa in evidenza dalle espressioni libidinose dei personaggi maschili, e dal suo tocco romantico, rivelato dallo sciame di farfalline dai tanti colori.


La Donna con le Valigie

Quest'opera non si rifà ad un avvenimento preciso ma ad una serie di fatti di cronaca, cioè a quelle donne che, stanche e depresse oppure allettate dal miraggio di una vita migliore, abbandonano la famiglia per non dare più notizie di sè. Scomparse misteriose che alcune volte si concludono tragicamente, altre invece non si concludono affatto e lasciano presagire la volontà di cambiare vita. Le valigie sono piene soprattutto di sogni che tante donne di oggi vorrebbero realizzare, deluse ed amareggiate da una vita piatta e monotona che non le soddisfa, nonostante, talvolta, le apparenze siano ben diverse. Sullo sfondo stanno a guardare la famiglia e gli amici, coprotagonisti inconsapevoli di questa vita noiosa. Anche qui la drammaticità del tema è alleggerita dai numerosi effetti cromatici che lasciano indovinare un atteggiamento ottimistico da parte dell'artista: forse famiglia ed amici stanno solo aspettando il suo ritorno, forse quelle valigie sono troppo pesanti, perchè il loro contenuto non è formato da sogni, ma da pietre che lei stessa ha voluto depositare nel suo cuore. In fin dei conti basta rimuoverle, e la vita tornerà a sorridere.


L'Ultimo Tango

Un uomo in tuta mimetica che balla con una donna molto elegante lungo un tortuoso sentiero di campagna e alcune soldatesse sullo sfondo, anche loro in divisa militare, che guardano questa coppia mentre volteggia in armoniosi passi di danza. Ma è la danza della morte: l'uomo è Parolisi e la donna è sua moglie Melania. L'argomento di quest'opera è quindi il famoso fatto di cronaca nera che tutti conosciamo. L'artista però ha voluto rendere romantico l'ultimo incontro tra marito e moglie, ha voluto trasfigurarlo in un tango passionale, nonostante i macabri dettagli propagandati dai mass media. Un'altra presenza importante in questa fantastica interpretazione dei fatti è la natura. Anche lei sta a guardare, muta. Un bosco fitto e misterioso che conosce tanti segreti, silenzioso testimone di sordidi traffici. Ma è primavera, le sue foglie stanno rinverdendo e il colore della speranza sembra accogliere Melania tra le sue braccia.
La Madonna del Giglio

Subito si indovina il fatto di cronaca che ha ispirato quest'opera: la Costa Concordia che interrompe bruscamente la sua navigazione nei pressi dell'Isola del Giglio. L'artista però non vuole soffermarsi sulle vittime della disgrazia che sembrano essere state inghiottite dalle fitte tenebre dello sfondo, ma sul miracolo compiuto dalla Dama in Rosso che volteggia elegantissima sul relitto. I fiori che ostenta tra le mani sono forse per coloro che non ci sono più, ma la sua danza purificatrice ha salvato migliaia di persone. E' lei la Madonna del Giglio, una presenza che comunque aleggia festosa, simbolo di Provvidenza e Bellezza, nonostante la tragicità dell'evento. Su uno scoglio, attonito e incapace di consapevolezza, siede l'ormai celebre Capitano Schettino. Guarda e non agisce. L'azione non lo riguarda. E' finita l'epoca di Kipling e dei suoi "Capitani Coraggiosi". Il mondo di oggi mistifica tutto ed insegna a non agire, restare inerti è più rassicurante. Schettino sembra aver imparato questa lezione e guarda la Dama in Rosso, anche lui ha bisogno di essere salvato.

Una Vita Spezzata

Yara Gambirasio, ginnasta e fanciulla dai mille sogni, tutti infranti da una fine tragica. Il rosa della sua maglietta e l'azzurro delle sue scarpette si contrappongono al buio tetro dello sfondo. Colori vivaci che sono il simbolo della gioiosità della sua vita, come lo stesso cappuccetto rosso della fanciulla della famosa fiaba. Un lupo famelico ha insidiato le loro giovani vite, ma mentre Cappuccetto Rosso vive la sua favola e alla fine risorge dalle viscere del lupo, Yara purtroppo no. Lei non vive una favola, ma una triste realtà metropolitana, dove i lupi sono veri, si nascondono, si camuffano e afferrano le prede nel buio. Infatti in un angolo, in lontananza nelle tenebre, si intravede una presenza minacciosa ed inquietante che spia la grazia di questa adolescente ingenua ed appassionata.

La Rinascita Maya

Basta con previsioni catastrofiche e appuntamenti con la morte, smettiamola di credere a simboli oscuri e casualità del tutto fortuite, e trasformiamo il prossimo 21 dicembre 2012 nella giornata della rinascita: sembra essere questo l'ottimistico messaggio dell'artista. Non più tetri presagi di fine del mondo, ma la valorizzazione dello spirito dell'uomo tramite la meditazione. Ed è questo infatti quello che stanno facendo i personaggi del dipinto: in posizione yoga, circondati da simboli e architetture maya, in mezzo ad erba rugiadosa e sovrastati da un cielo policromo, essi meditano e non trasmettono più la tristezza di chi aspetta la fine, ma la saggezza e la serenità di chi ha fiducia nella sua capacità di rinascita interiore. L'uomo moderno ha perso di vista la fiducia in se stesso, una cappa di piombo viene inculcata dai mass media e da certe forme di potere occulto per rendere gli utenti un esercito di non-pensanti. E' necessario liberarsi da questi vincoli tentacolari e ritornare alla natura, portare l'uomo al centro dell'universo e guidarlo verso un nuovo rinascimento.
Fiore Reciso

Si tratta di un'opera altamente simbolica, quasi naif nella semplicità degli elementi che lo compongono. Il fiore reciso nel sangue rappresenta la vita interrotta di Melissa Bassi, studentessa a Brindisi; i libri in aria sono simbolo del mondo della scuola, sconvolto dall'esplosione; l'individuo in giacca nera è il folle che ha provocato tutto ciò, una figura indistinta che si muove di soppiatto nei fotogrammi di una telecamera, come più volte hanno fatto vedere i mass media. Nonostante la drammaticità dell'evento, l'artista riesce a trasmettere poesia ed ottimismo tramite l'uso dei colori e la romantica immagine del fiore reciso.


Caecus Caeco Dux

Il titolo dell'opera ricorda la famosa affermazione di Erasmo da Rotterdam ed è, nello stesso tempo, un popolare proverbio fiammingo. Infatti il soggetto della tela ricorda il celebre dipinto di Pieter Bruegel, "La Parabola dei Ciechi", custodito nelle Gallerie Nazionali di Capodimonte. L'artista ha però reinterpretato l'opera di Bruegel: i ciechi bruegeliani hanno perso i loro paludamenti cinquecenteschi e sono nudi, con le forme tipiche dei corpi di De Cesario, e il paesaggio del pittore fiammingo è stato trasformato in maniera radicale, diventando mare e cielo con varie sfumature di azzurro. All'orizzonte si distingue chiaramente il contorno dell'Italia, paese che, nonostante il suo glorioso passato, sta lentamente affondando in un mare di guai. E' proprio questo il legame con l'attualità: i ciechi rappresentano gli italiani con la loro "cecità" spirituale, sul punto di cadere nel fosso di un destino infelice, come indicano chiaramente gli avvenimenti più recenti della politica. Una nazione che è sempre stata simbolo della Cultura e della Bellezza, ma che ora è in pieno declino. L'artista vuole quindi, con questo dipinto, lanciare un messaggio catartico. Gli Italiani devono liberarsi dai vincoli di un destino segnato, imposto dal potere, devono ritrovare la luce delle menti e del cuore per tornare ad essere faro di Bellezza in tutto il mondo come lo sono stati nel Rinascimento e in altri periodi della loro storia.Nel corso del Risorgimento hanno dovuto liberarsi dello straniero invasore, oggi devono sbarazzarsi dell'ingombrante fardello di una monotona vita quotidiana regolata dalle leggi occultamente imposte dai mass media e da chi li gestisce. " Se un cieco guida un altro cieco, ambedue cadranno nella fossa", dice il Vangelo secondo San Matteo, se i ciechi ad essere guidati sono di più, la caduta sarà ancora più rovinosa. Tutto ciò può essere evitato, l'Italia deve Risorgere o Rinascere.

La Sposa Lasciata

E' una scultura impreziosita da colori vivaci e forme procaci che, già a prima vista, richiama alla mente la mediterraneità di certe figure femminili legate alla tradizione. E' il titolo, poi, che ci fa comprendere il significato simbolico dell'opera. Si riferisce infatti, in senso lato, all'attuale perdita dei valori umani ed etici che caratterizza il mondo occidentale. Più in particolare, invece, l'opera intende denunciare la crisi del matrimonio, della famiglia e l'aumento di separazioni e divorzi. In questo caso quindi il riferimento non è ad uno specifico fatto di cronaca ma ad una tendenza della società moderna: la donna non è più solo moglie e madre, tanti altri ruoli si accavallano e si aggrovigliano nel suo cervello come sembrano indicare le spire del suo copricapo, che diventa una specie di manifestazione esterna di quello che si svolge nella sua mente. La conseguenza di tutto ciò sono le "spose lasciate", coloro che, nonostante il sovrumano impegno nela vita quotidiana, falliscono nella "gestione" della propria vita privata.

www.giorgiodecesario.it









giovedì 1 marzo 2012

BURQA: IDENTITA' ALIENATE E NASCOSTE, MOSTRA PERSONALE DI GIORGIO DE CESARIO




Titolo dell'evento
: BURQA: IDENTITA' ALIENATE E NASCOSTE, MOSTRA PERSONALE DI GIORGIO DE CESARIO
A cura: MARIA CRISTINA MARITATI
Mostra personale di: GIORGIO DE CESARIO www.giorgiodecesario.it
Luogo dell'evento: LA CASA DEGLI ARTISTI via Lepanto, 1 GALLIPOLI (LE) Italia
Inaugurazione: SABATO 3 MARZO 2012 ORE 16,30
Durata: DA SABATO 3 A SABATO 31 MARZO 2012
Apertura al pubblico: TUTTI I GIORNI DALLE ORE 16,30 ALLE 20,00
Ingresso: LIBERO E GRATUITO
Comunicato stampa:
BURQA:IDENTITA'ALIENATE E NASCOSTE, MOSTRA PERSONALE DI GIORGIO DE CESARIO
In contemporanea con gli incontri celebrativi dell'8 marzo, organizzati dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Gallipoli, Giorgio De Cesario
presenta una mostra dei suoi ultimi lavori dal titolo "Burqa: identità alienate e nascoste".
Già questo titolo presenta un chiaro riferimento al movimento alienista, di cui De Cesario è cofondatore, nato ufficialmente il 12/02/2012
in una Roma innevata e nella sede della Società Umanitaria.
Tutti conosciamo burqa e chador, niqab e hijab, tipici paludamenti del mondo femminile islamico, indossati talvolta con convinzione, talvolta per dovere.
Ciò nonostante, le donne dell'Islam conservano il loro fascino. Un fascino percettibile dallo sguardo che spesso si intravede dalle fessure all'altezza degli occhi.
E' proprio questo fascino che De Cesario vuole sottolineare nelle sue tele: sguardi vividi e vivaci che si insinuano per irretire chi guarda.
Nonostante veli e velature, gli occhi di una donna rivelano sempre il suo mondo interiore fatto di sentimenti e sofferenza, di consapevolezza e identità.
Le donne islamiche di oggi infatti, pur conservando in molte circostanze l'abbigliamento delle loro antenate, hanno superato molti tabù del passato
ed hanno imparato ad "alienare" agli altri le proprie emozioni, trasformando i propri veli in un simbolo di libertà.
Maria Cristina Maritati
Calendario degli incontri organizzati dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Gallipoli presso La Casa degli Artisti:
NOI DONNE: CHI SIAMO-RIFLESSIONI AL FEMMINILE sabato 3 marzo 2012 dalle ore 16,30 alle ore 18,30.
QUANDO LE COSE NON VANNO COME VORREMMO sabato 17 marzo 2012 dalle ore 16,30 alle ore 18,30.
QUANDO QUELLO CHE FACCIAMO NON BASTA MAI sabato 31 marzo 2012 dalle ore 16,30 alle ore 18,30.

L’iniziativa si propone di affrontare alcuni temi dell’universo femminile, in un contesto informale e guidato dove scambiare idee, esperienze emozioni, nell’ascolto e nel rispetto reciproco,al fine di consolidare una serena affermazione di sé in quanto donne e una gioiosa apertura al mondo.

Coordina i lavori: Dott.ssa Danila Giuranno

Presidente della Commissione Pari Opportunità: Dott.ssa Anita Marzano

Ufficio Stampa:

Maria Cristina Maritati

Tel: 0833 261865

Info@lacasadegliartisti.it

www.lacasadegliartisti.it

lunedì 30 novembre 2009

GIORGIO DE CESARIO. “L’ESSERE CHE (NON) C'E'.”



Leggendo con gli occhi del cuore – non certo del critico, quale io non sono e che, spesso, cuore non ha - sono entrato in punta di piedi incontro alle opere di Giorgio De Cesario e ne ho ritrovata tutta quella forza antica di chi l’arte l’ama (come me) e la rispetta (come pochi).
Ho guardato più volte dentro ogni sua opera notando la cura (di certo interiore) che l’uomo poneva nel non essere altro che sé, l’interno del sé.
Tralasciando per il momento la descrizione formale che ne prevede (o indica) il come e il perché, De Cesario è consapevole che, per potere inventare ed essere diverso dagli artisti che ama, basta amarli (senza farli maestri o santi) e vedere con gli occhi propri gli stimoli, la forza che ogni autore amato ha trasferito nella sua vita, negli studi, nel lavoro e, soprattutto, nell’immaginazione.
Se ama i lunghi colli di Modigliani li fa propri, o le donne ferite di Klimt noi, che con gli occhi guardiamo, lo intuiamo e ne avvertiamo il sapore, l’odore, le linee, i colori. Così come per Mirò, Magritte, Mondrian e tanti altri ancora.
E, dunque, poiché in questo caso l’artista insegna ai giovani studenti, sa bene che l’arte va amata, fatta propria ma, assolutamente, non copiata.
Se aggiungiamo poi quel vivere quotidiano che la maggior parte di chi ha testa e cuore avverte, fatta di stupidari televisivi e di linguaggi d’arte, di musica e poesia quasi seppelliti, ecco che, il detto prima con quanto si vuole aggiungere adesso: che ognuno proceda poi con la propria cultura ed emozioni.
L’evidenza, per il mio cuore che guarda, è la visione dell’essere umano che Giorgio De Cesario ci indica: figure pallide, apparentemente eguali, prive di espressioni (mentre i colori fanno da sfondo/mondo) a rappresentare la solitudine dentro e fuori l’essere umano. Come dire: l’Essere e il nulla, ma di un essere che è sempre ‘fuori’ da un’altra parte, da altro di sé.
Così come scrive ed indica perfettamente Maria Cristina Maritati, che al fianco gli vive e gli è, (sembra la medesima cosa, ma, sapete bene che non lo è). Questa necessità “dell’uomo maschera”, infelice dell’essere identificato con l’’Uomo qualunque’, quando qualunque non è, ma che tanto vorrebbe ‘qualcuno’ e spende tutta la propria vita per andare altrove, per avere altro, per essere, non accontentandosi pressoché mai. E questo in parte sarebbe corretto per ogni essere umano nell’intento però di migliorarsi : “Fatti non foste per viver come bruti”, cosa che invece sembra il traguardo per molti aiutati dallo sciocchezzaio televisivo e dal disastro che specie il nostro paese vive anche e soprattutto a scuola, dove arte e musica la si studia (si fa per dire) solo alla media, unico paese al mondo, quello che indicano come civilizzato.
Quando si tratta di donna il ‘guasto’ che produce alla sua psiche è ancora maggiore.
Mi ricorda anche se non con precisione i versi di Jesus Lopez Pacheco (poeta spagnolo non più edito nel nostro paese) che descrive più o meno così il desiderio di essere altrove:
“…due treni fermi ad opposti binari, dai finestrini ciascuno guarda i volti di chi va in direzione contraria, non volendo andare nella propria…”
Tema ripreso per tutta la vita da Fernando Pessoa che in poesia fa una sorte di sintesi (dal mio punto di vista) rendendo più chiare tutta la filosofia e la psicologia d’ogni essere umano che si guarda, si vede, si cerca. Senza trovarsi.
E dunque appaiono anoressici ‘mentali’, corpi smussati, squadrati in posizioni e collocazioni assurde (surrealisti), o spezzati in cubi (Picasso, Carrà) ma, tutto con una scrittura assolutamente originale e coraggiosa dove, i volti in argilla escono come mostri (lo siamo) e non come extraterrestri come l’occhio che va di fretta può indicare.
L’isola che non c’è, l’opera che in qualche modo indica il distacco dell’uomo minuscolo dinnanzi all’universo, sebbene sembri di tutt’altro genere (e nello stile lo è), non fa che confermare la solitudine (in questo caso c’è un ‘numero primo’ che è seduto sulla luna) e il bisogno, necessità-dovere di volgere lo sguardo altrove e da lì ritrovarsi.
Molto più semplice nei secoli passati quando il rapporto con la natura non era fisicamente impossibile come lo è adesso.

Di Beppe Costa

venerdì 26 ottobre 2007

ARTE COME ESPRESSIONE PITTORICA, DECORATIVA, MATERICA E GRAFICA



A cura di: Maria Cristina Maritati
Mostra personale di: Giorgio De Cesario
Sede: La Casa degli Artisti via Lepanto, 1/9 - 73014 Gallipoli (Le) Italia tel. 0833/261865
Durata: Dal 10 novembre al 23 dicembre 2007
Apertura al pubblico: tutti i giorni dalle ore 16,00 alle 20,00; Ingresso libero e gratuito

GIORGIO DE CESARIO

Architetto, pittore, scultore, grafico, nasce a Matino (Le) il giorno di Capodanno del 1956.Docente di progettazione presso l'Istituto Statale d'Arte di Grottaglie (TA).Da sabato 10 dicembre a domenica 23 dicembre 2007 presso La Casa degli Artisti di Gallipoli (Le) presenta 150 opere tra tele, sculture, vasi in ceramica,incisioni calcografiche e xilografiche. Inoltre sono di grande rilevanza alcune sculture lignee,create dall'assemblaggio di vecchi legni raccolti in riva al mare e dai quali De Cesario è riuscito a ricavare i volti e le espressioni dei suoi personaggi. Questa grande mostra, aperta anche alle scolaresche, evidenzia ancora una volta la versatilità dell'artista che si muove con pari padronanza da una disciplina
all'altra, come ha già dimostrato nelle tante mostre precedenti che hanno avuto luogo in Italia e all'estero.
Col nuovo millennio l'artista incrementa la sua popolarità tramite Internet, grazie al quale tutto
il mondo arriva a conoscere le sue opere come attestano i continui
apprezzamenti provenienti dai paesi più lontani.Attualmente Giorgio De Cesario
vive ed opera a Gallipoli nella sua casa-museo, Villa Maritati De Cesario, da lui sapientemente
ristrutturata ed ampliata. Si tratta di un grande e scenografico contenitore d`arte,
una costruzione ultramoderna, caratterizzata da un certo eclettismo di stili un pò orientaleggianti
e un pò mediterranei,comunque energicamente innovativa, che ben si confà con il paesaggio urbano circostante.
Oltre ad ospitare la Galleria Permanente dell' artista,la Casa-Museo, di circa 1.000 metri quadrati, è destinata ad ospitare mostre temporanee,presentazioni di libri, concerti e performance teatrali ed è inoltre attrezzata per accogliere, con la formula del b.& b. artisti e amanti dell'arte provenienti
da tutto il mondo.



ARTE COME ESPRESSIONE PITTORICA, DECORATIVA, MATERICA E GRAFICA
DI BIAGIO PRATICO'

Giorgio De Cesario è un artista poliedrico che sfrutta al massimo le sue conoscenze nei vari campi in cui opera (architettura, arredamento, design, grafica, fotografia, pittura, scultura) per farne elemento fondante della sua arte intesa come espressione pittorica, materica, decorativa, grafica.
Ogni sua opera è caratterizzata, infatti, dall'amalgama di elementi decorativi e grafici con elementi sculturei rappresentati per lo più da volti in argilla di colore bianco, all'apparenza inespressivi, emaciati, corrosi dal tempo, che balzano dalla tela sovrapposti su colli lunghi e lineari con l'orecchio ingentilito da un orecchino che richiama la simbologia egiziana in cui quello destro riceve il soffio della vita e il sinistro quello della morte.
Sono per lo più volti e corpi di donna, colti nella loro eroticità e nella loro quotidianità, che incarnano l'attualità del nostro tempo, tasselli di una realtà vera e, nello stesso tempo, immaginaria che De Cesario vive e si costruisce con intesità da ben oltre quindici anni.(E' il duale che traspare da tutte le opere).
Epoca in cui, abbandonati Caravaggio e Giorgione (i due artisti che hanno inizialmente influenzato la sua pittura e di cui ancora si sente la presenza dell'utilizzo dei chiaro scuri)dà una svolta alla sua ricerca con l'impiego di tecniche nuove e diverse con un'opera "La Procreazione" in cui il personaggio è un bambino con il volto in rilievo,con una faccia amorfa, con il collo lungo in primo piano, che ha segnato l'abbandono dei volti e delle donne stilizzate. Un'opera nata spontaneamente, senza alcun progetto alla base.
De Cesario, quasi in trance, guidato da una mano esterna, incomincia il suo cammino, con questo personaggio dalla "faccia da morto" che va a "colpire" tutti i problemi fondamentali della nostra società.
Anche se i volti, i personaggi, a prima vista, non sono normali e sembrano non essere reali, osservandoli attentamente si scopre che ogni volto ha la sua espressione in funzione dello scopo per cui è nato e si ricollega con la realtà attraverso la ricerca dei colori che rimandano all'impressionismo e all'espressionismo per collegarsi al romanticismo,mentre il sistema di ricerca pittorico-decorativo e grafico richiama il dadaismo.
Ed anche se non emerge con chiarezza il legame con il cubismo la " donna dagli otto volti" fa preludere ad una estensione anche in questo campo.
Non una pittura, quindi, fine a se stessa, ma la pittura che ci trasmette un messaggio che viene da lontano. De Cesario, quando produce si apparta dal mondo per vivere nel suo mondo, in quel mondo che egli si è immaginato, dove attorno ad un tavolo banchettano molte persone, che vivono da tantissimo tempo e che non hanno una loro forza espressiva, che però viene data da lui. Praticamente de Cesario é il burattinaio che muove i fili della loro storia. Sta facendo vivere questi personaggi. E non soltanto.
Li fa vivere con ironia, non con tragicità.

IL SIMBOLISMO DEL SOGNO NELL'ARTE DI GIORGIO DE CESARIO
DI PAOLA BERARDI

Fluenti e morbide linee definiscono esili corpi immersi in una dimensione onirica.
Si tratta della raffigurazione di una realtà celata dietro volti realizzati come raggelanti maschere in cui si concentra tutto il potere espressivo di una densa comunicazione spirituale. I volti in rilievo, densamente materici, contrastano e sublimano la forza del diffuso decorativismo lineare sottolineato drammaticamente e in maniera quasi ossessiva da figure serpentinate. È evidente il riferimento al simbolismo del sogno e alle inquietitudini surrealiste che De Cesario rivisita attraverso un linguaggio figurativo immediato che gli permette di registrare dolentemente una drammatica realtà sociale.


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LA CASA DEGLI ARTISTI
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