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martedì 15 luglio 2025

“Conceptual Poop Art” di Giorgio De Cesario a Gallipoli 150 opere


 

“Conceptual Poop Art”, la nuova mostra di Giorgio De Cesario a cura di Emmanuel Mons delle Roche, vuole essere essenzialmente una provocazione estetica contro i paradossi del mercato dell’arte contemporanea, ma, nello stesso tempo, rappresenta un viaggio tra le sue 150 opere e i suoi personaggi con i volti in argilla in rilievo sulla tela. Non solo. Per la prima volta sono esposti al pubblico i suoi studi per la realizzazione di cravatte che riproducono particolari di famose opere d’arte. Invitati d’onore saranno infatti alcuni rappresentanti dell’industria tessile e di cravattifici italiani e stranieri.

La mostra si svolgerà presso la galleria permanente dell’artista ubicata ne La Casa degli Artisti di Gallipoli in via Lepanto 1. Sarà aperta al pubblico ogni giorno dal 2 agosto al 30 ottobre 2025 dalle ore 18 alle ore 20. Ingresso gratuito.

“Conceptual Poop Art” di Giorgio De Cesario

Una provocazione estetica contro i paradossi del mercato dell’arte contemporanea

Noto per le sue opere policromatiche e fortemente identitarie, Giorgio De Cesario – artista e architetto salentino – ha sempre saputo coniugare la tradizione e l’innovazione, la materia e il simbolismo. I suoi iconici volti femminili in argilla incastonati su tela e impreziositi da orecchini veri, parlano di un’arte viva, sensuale, radicata nel territorio e al tempo stesso aperta alla critica sociale e culturale.

Con la sua nuova opera “Conceptual Poop Art”, De Cesario si inserisce con forza nel dibattito sull'autenticità e il valore dell’arte contemporanea, proponendo una dichiarata e caustica contestazione all’ormai celeberrima “Comedian” di Maurizio Cattelan – la banana incollata al muro con il nastro adesivo che ha fatto il giro del mondo.

Cattelan, con la sua trovata concettuale, ha catalizzato l’attenzione globale: venduta da Sotheby’s New York per 6,2 milioni di dollari al collezionista Justin Sun, la banana è infine stata mangiata dallo stesso acquirente, diventando simbolicamente (e fisicamente) escremento umano. È da questo gesto estremo – e, per molti, ridicolo – che prende forma la risposta di De Cesario.

L’opera

“Conceptual Poop Art” nasce come elaborazione critica dell’escremento di quella banana diventata simbolo di un mercato dell’arte sempre più autoreferenziale e grottesco. De Cesario prende ciò che resta – o meglio, ciò che ne deriva – e lo trasforma in arte vera, concreta, visibile, visitabile. Con ironia e lucidità, il maestro salentino ribalta la provocazione di Cattelan e la restituisce al pubblico come riflessione sulla decadenza culturale e sull’assurdità delle valutazioni speculative nel mondo dell’arte.

La sede e l’esposizione

L’opera è esposta in modo permanente presso La Casa degli Artisti di Gallipoli, la galleria dell’artista, che rappresenta da anni un punto di riferimento per l’arte contemporanea in Salento.
L’ingresso è gratuito e l’opera è visitabile tutti i giorni dalle ore 18:00 alle 20:00, offrendo al pubblico non solo la visione di un lavoro provocatorio, ma anche l’opportunità di confrontarsi con un pensiero critico che scava nel senso più profondo del “fare arte” oggi.

Il contesto critico

De Cesario non è un outsider qualsiasi. La sua opera è stata analizzata e apprezzata da alcuni tra i maggiori critici d’arte italiani, tra cui Philippe Daverio, Giorgio Di Genova, Luciano Caramel e Federico Zeri. Le sue creazioni non si fermano all’estetica, ma diventano narrazione sociale, antropologia visiva, denuncia politica. “Conceptual Poop Art” si inserisce in questa traiettoria: un’opera che è insieme oggetto, gesto e messaggio.

Giorgio De Cesario – Peace Tree

2025, Legni marini, argilla, acciaio, ceramica smaltata
Esposta presso La Casa degli Artisti, Gallipoli

L’opera Peace Tree di Giorgio De Cesario nasce dall’incontro tra natura, memoria e impegno simbolico. Realizzata attraverso l’assemblaggio di materiali trovati in riva al mare, l’opera si compone di un grande tronco che funge da base e sostiene un secondo tronco più snello, dal quale si diramano diversi fuscelli. Alle loro estremità, l’artista ha inserito piccoli tubicini di argilla, ciascuno colorato secondo le tonalità dell’arcobaleno — potente richiamo visivo alla pace e alla speranza universale.

I due tronchi sono collegati tra loro tramite un vecchio girarrosto in acciaio, a sottolineare il contrasto e il legame tra ciò che è naturale e ciò che è stato trasformato dall’uomo. De Cesario immagina che questi legni provengano dalle coste del Medio Oriente, terre martoriate ma ricche di storia e umanità, e li riassembla per creare un simbolo benaugurante di pace nel mondo.

Alla base dei fuscelli compaiono delle lacrime di sangue in ceramica, emblema del dolore e delle sofferenze umane, contrapposte ai colori vivi e gioiosi dell’iride: una dicotomia che esprime il dramma e al tempo stesso la possibilità di redenzione.

Peace Tree è parte della mostra "Conceptual Poop Art", in esposizione presso la Casa degli Artisti di Gallipoli dal 2 agosto al 30 ottobre 2025. Durante questo periodo, i visitatori avranno la possibilità di lasciare la propria firma sul tronco principale dell’opera, trasformando il gesto artistico in una partecipazione collettiva al messaggio universale di pace.

 

Maria Cristina Maritati

La Casa degli Artisti Residenza D’artista

www.lacasadegliartisti.it

www.giorgiodecesario.it

MASCHERE, SENTIMENTI E COLORE DI GIORGIO DE CESARIO

di Emmanuel Mons delle Roche

La felicità non è evidente, sembra che Giorgio De Cesario voglia dire. I personaggi sono bianchi fra armonie cromatiche molto belle. Inoltre, essi sono plasmati come se avessero delle maschere, ma neppure queste riescono a nascondere la loro inquietudine, la loro difficoltà di vivere.
Sono bianchi (senza colori, o di tutti i colori?) in un universo ricco di colori, forse perché l’artista lascia allo spettatore la libertà di scegliere il suo colore; inoltre l’apparenza dissocia questi esseri dalla realtà : non sono capaci di comprenderla, e si fabbricano una maschera (che non nasconde i loro sentimenti, lo ripeto).
Forse il loro spirito (dissociato dal corpo e dalla realtà esterna, cosa che spiega questi colli lunghi), è di una natura diversa dalla realtà “tangibile”.
Nel lavoro di De Cesario credo ci sia tutto questo. Soltanto il suo autoritratto è differente: egli è soltanto bianco e “oggettivo”; gli altri sono neri: sono quindi l’incognita perfetta. Ma forse mi sbaglio sulle sue intenzioni.
La libertà che lascia la sua arte implica ugualmente quella da sbagliarsi.
Ne sono, in ogni caso, sedotto.

GIORGIO DE CESARIO E LA SUA INNOVATIVA TECNICA IN ARGILLA SULLA TELA

Di Giorgio Di Genova  Critico e storico dell’arte

Nel panorama dell’arte contemporanea italiana, Giorgio De Cesario si distingue come un autentico sperimentatore del visivo, capace di coniugare la materia plastica con la bidimensionalità della pittura in una sintesi ardita e profondamente personale. Le sue opere pittorico-scultoree, esplosioni di colore su supporti spesso non convenzionali, rivelano un atteggiamento che potremmo definire neo-barocco, dove l’eccesso diventa linguaggio e la teatralità si fa contenuto. L’invenzione tecnica di De Cesario – l’integrazione di volti modellati in argilla direttamente sulla superficie della tela – rappresenta un punto di rottura rispetto ai tradizionali limiti della pittura e della scultura.

È una soluzione che oltrepassa le categorie canoniche, inserendosi in una dimensione di arte totale, in cui la materia corporea dialoga con quella cromatica in una tensione continua. I suoi volti emergono dalla superficie come apparizioni ieratiche, icone contemporanee sospese tra sacro e profano, tra l’umano e il mitico. I colori vividi e squillanti, stesi su fondi sperimentali – sabbie, tessuti grezzi, materiali riflettenti – conferiscono alle sue composizioni una forza visiva quasi ipnotica. La cromia non è mai decorativa ma sempre strutturale, pensata come veicolo emotivo e psicologico.

Le sue tele si impongono allo sguardo come apparizioni rituali, in cui la presenza tattile della scultura incontra la vibrazione ottica del colore. In un'epoca in cui l’arte tende spesso all’astrazione digitale o alla ripetizione sterile di formule post-concettuali, De Cesario sceglie la via più difficile: quella della materia viva, della manualità che si sporca le mani di terra e di colore. I suoi lavori ci ricordano che la contemporaneità può ancora passare per l’artigianato d’autore, per la ricerca formale che affonda le radici nella tradizione mediterranea ma che guarda, senza paura, al futuro.

Giorgio De Cesario non solo propone una poetica visiva riconoscibile, ma firma, con la sua tecnica innovativa dei volti in argilla su tela, una delle più originali e coerenti operazioni di linguaggio dell’arte italiana degli ultimi decenni.

UN LINGUAGGIO NUOVO QUELLO DI DE CESARIO

DI Luciano Caramel

In un panorama artistico sempre più incline all’omologazione e al richiamo effimero, Giorgio De Cesario si distingue per una voce visiva profondamente personale, radicata nella sua terra salentina e al tempo stesso proiettata verso un linguaggio universale. Le sue opere coloratissime, spesso attraversate da tensioni cromatiche vibranti e cariche di una vitalità quasi tribale, rappresentano un raro esempio di fusione tra pittura e scultura, tra gesto e materia.

Particolarmente degna di nota è l’innovativa tecnica che De Cesario ha sviluppato: i volti in argilla applicati su tela, veri e propri rilievi che interrompono la bidimensionalità del quadro per affermarsi come presenze autonome, inquietanti e poetiche allo stesso tempo. Non si tratta solo di un’operazione estetica, bensì di una riflessione profonda sull’identità, sulla memoria collettiva e sulla stratificazione delle emozioni umane. Il volto, elemento ricorrente e iconico, diventa in De Cesario non tanto ritratto quanto archetipo: frammento dell’umanità, spirito della sua terra, maschera e verità. L’argilla – materia primordiale, terrestre – si fa tramite di una spiritualità arcaica ma ancora viva, che trova nella tela un altare contemporaneo.

Giorgio De Cesario non cerca il compiacimento; le sue opere provocano, destabilizzano, invitano a un dialogo silenzioso. È un artista che ha saputo creare un linguaggio nuovo, colto ma immediato, capace di evocare tanto la pittura espressionista quanto i graffiti rupestri, in un equilibrio sospeso tra passato e presente, tra il Mediterraneo e il mondo.

Giorgio De Cesario: il barocco mediterraneo in technicolor

di Philippe Daverio

È cosa rara, oggi, trovare un artista che osi colorare. Non intendo usare i colori, ma colorare il pensiero, vivacizzare la memoria, accendere lo spirito con una tavolozza che pare uscita da un sogno partenopeo, ma che ha letto Matisse e ha dialogato – magari in sogno – con Chagall.

Giorgio De Cesario è un caso a parte nella scena artistica italiana contemporanea: né concettuale né pop, ma paradossalmente entrambi. Il suo lavoro è una sorta di diario pittorico del Sud, intriso di umori mediterranei, eppure declinato con la leggerezza scenografica di un teatro dell’assurdo, in cui la figura umana si fa totem, simbolo, a volte maschera.

Il suo barocco è un barocco felice, solare, persino naïf – ma attenzione: naïf per scelta, non per limite.

È una ingenuità coltivata, come quella di certi poeti che fingono di essere semplici solo per colpire più a fondo. Le sue figure sembrano provenire da un folklore reinventato, da un Sud che non esiste più ma che vive eternamente nell’immaginario.

C’è in De Cesario una sorta di resistenza iconografica: in un mondo che disgrega, lui compone. In un mondo che frammenta, lui racconta storie intere, compatte, spesso dense di simboli, dove ogni elemento ha un ruolo quasi liturgico, anche quando è ironico o surreale. La sua arte è rituale e giocosa al tempo stesso: un rosario di colori acceso sotto il sole del Cilento, ma con echi che risalgono a Bisanzio, alla Napoli dei Vicere´, e – perché no – anche alla Palermo psichedelica di Franco Battiato.

E poi c’è la materia, che da sola meriterebbe un capitolo: De Cesario dipinge con una sorta di foga disciplinata, come se ogni pennellata fosse un atto di gioia ma anche di necessità. Le superfici vibrano, non cercano la perfezione fotografica, ma anzi, ci ricordano che l’arte è un’emanazione della vita, non la sua copia.

In definitiva, Giorgio De Cesario ci mostra che si può ancora essere pittori totali nel senso rinascimentale del termine: autori di un mondo, non solo di un’opera. E questo, in tempi di smaterializzazione culturale, è un atto rivoluzionario. Con il sorriso sulle labbra, ma pur sempre rivoluzionario.

La Cronaca trasfigurata dall’arte

di Carmelo Cipriani

De Cesario recupera fatti e protagonisti di scottante attualità calandoli in un’atmosfera da sogno. Sottratta al consueto linguaggio massmediale e depauperata delle connotazioni più turpi, la cronaca è riproposta sulla tela in termini plastico-pittorici. Designer, pittore, scultore, il poliedrico artista è artefice di un linguaggio singolare, sospeso tra aspirazioni astratte e figurazione naif.

Tela e argilla i medium privilegiati, utilizzati non in contrapposizione o secondo scelte aprioristiche, ma integrati sino a potenziare reciprocamente superficie e volume.

Da sfondi bidimensionali popolati da figure arabescate, emergono ieratici volti in argilla, archetipo dell’uomo contemporaneo, reso inespressivo e insensibile dall’incipiente omologazione.

La traslazione in un mondo fantastico conferisce allo spettatore un punto di vista distaccato, obbligandolo a riflettere sulle aberrazioni del mondo odierno, sulle tragedie quotidianamente procurate da inettitudine, disagio sociale e ignoranza.


 

venerdì 6 dicembre 2024

A Gallipoli, una MOSTRA ALIENISTA ne La Casa degli Artisti



PEACE AND LOVE, Incontri mediterranei IX edizione MOSTRA ALIENISTA

Prende il via dal 21 dicembre 2024 un altro grande evento promosso da La Casa degli Artisti di Gallipoli. Si tratta della ormai celebre mostra collettiva dal titolo PEACE AND LOVE, IX edizione, che raccoglie alcuni grandi nomi del panorama artistico-culturale contemporaneo. Direttore artistico dell’evento è l’artista salentino Giorgio De Cesario che risiede ed opera nella Casa degli Artisti dove ha sede la sua galleria permanente e dove, insieme a sua moglie Maria Cristina Maritati, è riuscito a realizzare una residenza d’artista che ospita gratuitamente eventi culturali d’ogni genere. Questa residenza è inoltre diventata, nel corso degli anni, il centro propulsore dell’Alienismo, movimento di pensiero fondato e di continuo alimentato dallo stesso De Cesario. Simbolo e leit-motiv di questa mostra sarà il “Messaggero di Pace”, soggetto dell’ultima opera di Giorgio De Cesario, cioè un angelo preposto alla diffusione di pace e amore nel mondo, come augura lo stesso titolo della mostra ed in considerazione degli attuali venti di guerra.

L’artista ha realizzato quest’opera dietro invito del critico d’arte Daniele Crippa, presidente del Museo del Parco di Portofino e fautore del progetto “La Iglesia de Los Angeles”. Tale progetto mira a popolare di angeli contemporanei la chiesa a loro dedicata nella città argentina di Salta e ha destato anche l’interesse di Papa Francesco, nativo appunto della zona di Salta. L’opera di De Cesario sarà quindi riprodotta su una piastrella di cm.25X25che andrà poi a decorare le pareti della chiesa.

Oltre a quelle di Giorgio De Cesario, la mostra ospita anche le ultime acquisizioni di Salvatore Pepe, di Rolando Zucchini e di Vittorio Rancati. In esposizione anche tutte le opere letterarie di Amanda Gesualdi e Pasquale Cavalera e le foto dal mondo di Giuseppe Caridi, tutti fedeli sostenitori dell’azione divulgativa de La Casa degli Artisti.

Di seguito alcune notizie sugli artisti partecipanti.

Amanda Gesualdi, scrittrice e ricercatrice, con all’attivo più di dieci pubblicazioni, è anche direttrice editoriale della rivista “You See”. Si occupa di coaching, psicologia, psicosofia, con particolare attenzione al mondo olistico ed alle più moderne tecniche di profilazione. Co-Fondatrice della University of Coaching, è docente e formatrice in Scienze e Tecniche del Mental Coaching e creatrice del primo percorso di Laurea in Mental Coaching sia a livello nazionale che internazionale.

Pasquale Cavalera è uno scrittore salentino che ha deciso di porre fine alla sua carriera di ingegnere per dedicarsi con successo alla letteratura, come dimostrano le sue ultime opere ”Sottomessi” (raccolta di poesie) e il romanzo “La mia famiglia a San Valentino”. Inoltre è fondatore dell’agenzia letteraria Storie di Libri, in cui attualmente ricopre il ruolo di CEO ed editor.

Vittorio Rancati, artista emergente del ferro e della lamiera, manifesta sin da piccolo una grande passione per questi materiali e per le attrezzature meccaniche, passione che è diventata la sua attività lavorativa quotidiana. Partecipa alla mostra con l’opera in ferro smaltato “Albero della vita: respiro”, la quale rappresenta infatti il respiro della natura e il suo lavoro di continua rigenerazione della vita che ci circonda.

Salvatore Pepe è uno dei maggiori esponenti del minimalismo italiano, ha partecipato a varie mostre in tutto il mondo, tra cui anche alla Biennale di Venezia, riscuotendo un grande successo di pubblico e di critica. Molte sue opere sono già presenti nella Casa degli Artisti e precisamente nella Suite Mondrian dove l’artista ha una sua galleria permanente. Nella mostra sarà esposta una sua ultima acquisizione dal titolo “Linea del Fronte”, esempio di pittura minimalista di grande impatto a livello visivo ed emozionale.

Rolando Zucchini, artista umbro di grande versatilità, è un matematico scivolato pian piano nel mondo dell’arte. Sperimenta vari supporti e varie tecniche, ama la solitudine e gli stili di vita orientali come testimonia il suo vagabondare in Cina tra i monaci buddisti. La sua opera in esposizione ha il titolo ”ST tgK 37”, un guizzo improvviso fissato sulla tela, quasi a voler dare testimonianza dell’attimo fuggente.

Giuseppe Caridi, scrittore, fotografo, attivista climatico e divulgatore; viaggiatore.

Ha visitato oltre 160 paesi nel mondo, pubblicato due diari di viaggio e esposto i suoi scatti fotografici in Europa, America, Asia e Africa. Lavora come Travel Designer, accompagnando gruppi di viaggiatori in itinerari naturalistici e culturali da lui appositamente predisposti. Figura tra i fondatori del progetto scientifico www.theclimateroute.org ed è presidente dell’Associazione Experience Your Time APS con sede in Gallipoli. E’ stato arbitro di calcio e Istruttore di Diritto Internazionale Umanitario della Croce Rossa Internazionale.

 

La Mostra sarà poi arricchita da alcuni eventi collaterali quali, ad esempio, la presentazione dell’opera prima della poetessa gallipolina Rita Corciulo dal titolo “Gocce d’Azzurro”, (pubblicazione a cura di Storie di Libri di Pasquale Cavalera), che avrà luogo il 4 gennaio 2025 alle ore 18.

Tutta la manifestazione, a cura delle Proff. Orsolina Fontò e Maria Cristina Maritati, è realizzata inoltre con la collaborazione di CittadinanzAttiva, assemblea di Gallipoli, e del Circolo La Fenice.

La mostra si svolgerà dal 21 dicembre 2024, con vernissage alle ore 18, all'11 gennaio 2025. Sarà visitabile ogni giorno dalle ore 16 alle ore 20 con ingresso libero e gratuito.

LA CASA DEGLI ARTISTI residenza d'artista via Lepanto,1 GALLIPOLI (LE).

Tel. 0833 261865 - 3332720348

www.giorgiodecesario.it

www.lacasadegliartisti.it


 

lunedì 16 dicembre 2019

Graphic novel “Charlotte Salomon. I colori dell’anima” tra le opere di Giorgio De Cesario


All’interno della splendida cornice della residenza d’artista  beb La Casa degli Artisti, a Gallipoli, il 27
gennaio 2020 verrà presentato il graphic novel “Charlotte Salomon. I colori dell’anima”, con il patrocinio del Comune di Gallipoli, Assessorato alla Cultura.
Arte nell’arte, è proprio il caso di dire, poiché, tra le opere del pittore e scultore Giorgio De Cesario,
la cui singolare tecnica ed espressione artistica sono riconosciute in tutto il mondo, troverà spazio la
storia della pittrice ebrea Charlotte Salomon, morta ad Auschwitz a soli ventisei anni con in grembo
il suo bambino.
Le vicissitudini di questa donna dalla forza straordinaria, infatti, appartengono al contesto di una
Berlino   vessata   dal   nazismo   e   dalla   persecuzione   degli   ebrei.   Eppure,   nonostante   la  guerra imperversasse sullo sfondo, e benché la sua esistenza fosse funestata dallo spettro della depressione e dei suicidi familiari, l’intera opera da lei realizzata è un inno alla vita.
“Vita? O teatro?” è infatti il titolo della produzione, circa 1300 tavole tra guazzi veri e propri,
schizzi  preparatori   e  appunti.   In  essa,  con  una  sequenza   narrativa  simile   a  un  diario   illustrato, Charlotte si pone al tempo stesso come narratrice e spettatrice, distaccandosi dagli eventi che la riguardano e osservandoli come si potrebbe fare con una finzione scenica, al fine di sublimare
attraverso   l’arte   una   vicenda   personale   travagliata,   inserita   in   uno   scenario   di   violenza   e   odiorazziale. Eppure Charlotte ama: ama Alfred Wolfsohn, suo pigmalione, ama il padre e la matrigna Paulina Lindberg, cantante lirica tra le più osannate all’epoca, ama l’arte alla quale si aggrappa ogni giorno con la forza della disperazione. Fino a realizzare in soli due anni, rifugiata a Villefranche- sur-mer in Costa Azzurra e rinchiusa in una stanza d’albergo, tutti i suoi guazzi nell’irrefrenabile tentativo di sottrarsi alla morte, cui la genetica la vuole condannata, e ai rastrellamenti dei nazisti.
Oggi le sue gouaches , reinterpretate con maestria dal fumettista tarantino Gian Marco De Francisco, prendono   vita   in   un   romanzo   a   fumetti   scritto   dalla   sceneggiatrice   Ilaria  Ferramosca.   Da   tale connubio   tra   sceneggiatura,   dialoghi,   disegni   e   acquerelli,   trae  forma  la   biografia   dell’artista, realizzata con fedeltà e perizia al fine di rendere noti anche in Italia il talento e la realtà di questagiovane donna, osannata nel resto dell’Europa e del mondo.
I diritti del romanzo a fumetti, edito da BeccoGiallo, sono stati acquistati in Spagna, Sudamerica,
USA, Inghilterra e Australia, a soli due mesi dalla sua uscita.
A dialogare con gli autori interverranno Maria Consiglia Mercuri, professoressa e poetessa, che
esaminerà con la sceneggiatrice l’aspetto narrativo e testuale del graphic novel e Marco Laggetta,
docente di Storia del fumetto presso la scuola Lupiae Comix di Lecce, polo regionale Grafite.
Quest’ultimo si occuperà degli aspetti più tecnici del media utilizzato, insieme al disegnatore De
Francisco.
Nel giorno della Memoria, quindi, appuntamento con “Charlotte Salomon. I colori dell’anima” a
Gallipoli in via Lepanto 1, alle ore 18.30 presso “La Casa degli Artisti”.

giovedì 11 luglio 2019

“PEACE AND LOVE”, mostra collettiva alienista VIII edizione



Prende il via dal 24 luglio, giorno di Santa Cristina, un altro grande evento promosso da LA CASA DEGLI ARTISTI bed and breakfast di Gallipoli. Si tratta di una mostra collettiva dal titolo PEACE AND LOVE, VIII edizione, che raccoglie alcuni grandi nomi del movimento alienista, creato nel 2012
dall’artista salentino Giorgio De Cesario, padrone di casa de LA CASA DEGLI ARTISTI dove risiede ed opera. Oltre alle sue opere, saranno ospitate anche quelle di Romina Berto, veneta, Bice Ferraresi, emiliana e Ornee Gargini, giovane artista argentina. Tutte e tre donne,
di età ed estrazione diverse, ma accomunate da un intenso rapporto con la vita e il mondo circostante, nonché dalla loro solarità emotiva.
In perfetta sintonia con le opere di Giorgio De Cesario e i principi del movimento “alienista”, tutte queste artiste manifestano comunque una potente vitalità nell’offrire bellezza e leggiadria agli occhi di chi guarda. Simbolo e leit-motiv di questa mostra sarà “L’Albero dell’Amore”,
piccola/grande creazione di Giorgio De Cesario, un albero dorato con un tronco possente, sovrastato da una chioma policroma.
Un albero che simboleggia l’amore assoluto e che vegeta in un aldilà ideale, l’aldilà dello Spirito e dell’Energia.
La mostra, a cura di Maria Cristina Maritati, proseguirà per tutto il periodo estivo e mira a diventare uno dei più apprezzati appuntamenti dell’Estate Gallipolina.

La mostra può essere visitata
dal 24 luglio al 21 settembre 2019
ogni giorno dalle ore 18 alle 20
Ingresso libero e gratuito

LA CASA DEGLI ARTISTI residenza d'artista
Via Lepanto, 1  Gallipoli (LE).
Tel. 0833261865 3332720348
www.giorgiodecesario.it

giovedì 11 aprile 2019

il libro "21" di Amanda Gesualdi con le opere di Giorgio De Cesario




L'evento si svolgerà all'interno della galleria permanente di Giorgio De Cesario, situata all'interno del b&b Gallipoli la Casa degli Artisti.

La Casa degli Artisti beb di Gallipoli, residenza del Maestro Giorgio De Cesario, presenterà il 21 aprile 2019 alle ore 19.00, giorno di Pasqua di Resurrezione,la nuova creazione di Amanda Gesualdi dal titolo “21”, un libro di poesie, ma anche di citazioni e riflessioni.

Scritti che l’autrice ha con cura raccolto e coniugato nella stesura con artistiche foto della sua vita e le tele policrome di Giorgio De Cesario pittore scultore salentino, un connubio sicuramente rappresentativo dell’”alienismo”, corrente di pensiero fondata da Giorgio De Cesario nel 2012 e di cui Amanda Gesualdi è uno dei membri più rappresentativi.

Entrambi infatti sono instancabili fautori del principio alienista in base al quale bisogna introdurre nuovi equilibri vitali all’interno della nostra società dal momento che essa, con il suo stile di vita, commette costantemente espropri di coscienza sino a decretarne, metaforicamente, la morte.

Secondo entrambi è compito dell’artista compiere quest’azione magica di rinascita attraverso un percorso di risanamento estetico che prende vita dalle varie applicazioni metodologiche e contenutistiche che interessano ogni aspetto dell’Arte.

Nel corso della serata Amanda Gesualdi dialogherà con Ilaria Ferramosca, saggista e graphic novelist, ed insieme daranno vita ad una brillante conversazione all’insegna dell’esplorazione intimista di emozioni, sensazioni e sentimenti.

“21”, numero importante nella vita dell’autrice, è quindi il titolo di quest’opera: simbolo di unione, due che diventano uno, ma anche due come simbolo di individuazione, in quanto, secondo l’autrice, il vero amore è possibile solo se prima si ama se stessi.

Amanda Gesualdi, Life, Sport & Tennis Coach, dottoressa in Scienze e Tecniche Psicologiche Applicate, Scrittrice e Ricercatrice, già tennista professionista ed attualmente Presidente della ASD Accademia Sport Olistico, Scuola di Tennis e Discipline Bio Naturali, paragona la penna ad una seconda racchetta ed ilfoglio di carta ad un altro campo da tennis in cui dare spazio alla creatività, senza sfide ma per il solo desiderio di Arte.

Scrive un primo libro di poesie nel 2006, “Musica tra le note”, per poi continuare con “L’Atleta Zen” nel 2007, un racconto metaforico “La Sacerdotessa e lo Shogun” sempre nel 2007,
“L’Atleta Zen” vol.II nel 2010, “X” nel 2011,"Tennis Olistico" nel 2011, “Emotions” nel 2015.

Maria Cristina Maritati

Ingresso libero e gratuito, reading eseguita dagli attori Luigi Bottazzo, Lola Giuranna, Sandro Mottura dell'Associazione Culturale "La Barcaccia"
con intermezzi musicali del chitarrista Antonio Salamanno  e brindisi di arrivederci.


LA CASA DEGLI ARTISTI residenza d'artista
Via Lepanto, 1  Gallipoli (LE).
Tel. 0833261865 3332720348

martedì 20 novembre 2018

Alienismo e Cromatismi Onirici a Gallipoli ne La Casa degli Artisti



MOSTRA COLLETTIVA "CROMATISMI ONIRICI"
Un progetto alienista quinta edizione

LA CASA DEGLI ARTISTI di Gallipoli non poteva chiudere il 2018 senza una nuova mostra. Stavolta si tratta di “CROMATISMI ONIRICI”, un altro progetto alienista a cura di
Maria Cristina Maritati, che si svolgerà dall'8 dicembre 2018 al 12 gennaio 2019,con ingresso gratuito ogni sera dalle 18 alle 20. Salvatore Barbagallo, Giorgio De Cesario,Eugenio Giustizieri, Martina Santarsiero, quattro artisti di fama internazionale, espongono le loro opere nella galleria dell’ormai famosa casa-museo/residenza d’artista.

Si tratta della quinta mostra rappresentativa del movimento “alienista” di cui Giorgio De Cesario è uno dei fondatori insieme ad altri nomi noti del mondo artistico come Beppe Costa, Orsetta Foà, Eugenio Giustizieri, Cesare Politi, Amanda Gesualdi e tanti altri italiani e stranieri. Il movimento ha già fatto il suo esordio nel 2012 riscuotendo un notevole successo di pubblico e di critica. Questa corrente di pensiero intende portare nuovi equilibri vitali all’interno della società contemporanea dal momento che essa, con il suo stile di vita, commette costantemente espropri di coscienza sino a decretarne la morte. Compito dell’artista è quindi quello di aiutare i fruitori dell’arte a ritrovare se stessi anche attraverso l’altro, a risvegliare la nostra umanità, ormai ceduta in cambio di un falso ideale di progresso, e della quale possiamo e dobbiamo riappropriarci per riuscire a produrre il reale cambiamento evolutivo. Il verbo "alienare" vuole in pratica evidenziare il modo in cui l'uomo si è estraniato a se stesso e il modo in cui ha preso le distanze dalla realtà, divenendo egli stesso "alienato" e "alienante" per sé e per gli altri.
Il termine Alienismo porta con sé una provocazione e una denuncia contro ogni forma di alienazione che in maniera sempre più dilagante ottunde le menti e schiavizza l’uomo. L’Arte è il primo gradino per l’autocoscienza dello Spirito, in quanto esso, solo nell’arte può vivere nell’immediatezza e nell’intuitività della sua fusione con e nella natura.

Le precedenti quattro mostre/progetto sono state le seguenti:

DALL’ATTUALITA’ AL FANTASY dove l’Arte, partendo dalla manifestazione dell’Attualità e dalla sua interpretazione, con lo scopo di riportare il pensiero creativo all’interno di forme adeguate, esprime la complessa spiritualità contemporanea, sperimentando nuovi equilibri fra contenuti e forme;

BURQA, "IDENTITA' ALIENATE E NASCOSTE", un progetto alienista che sottolinea come le donne islamiche di oggi, pur conservando in molte circostanze l'abbigliamento
delle loro antenate, abbiano superato molti tabù del passato ed abbiano imparato ad "alienare" agli altri le proprie emozioni, trasformando i propri veli in un simbolo di libertà;

DAL FUTURISMO AL VERTICALISMO, un progetto alienista che ha tracciato un percorso ben preciso iniziando dal futurismo siciliano – un fenomeno culturale che negli anni ’30 prese vita in Sicilia e si caratterizzò per la solarità e i cromatismi mediterranei – e proseguendo per le vie del Verticalismo, nell’intento di evidenziare il costruttivo percorso dello spirito artistico;

PERCORSI VISIVI E LETTERARI, progetto alienista dello scorso anno, che ha dimostrato come tutte le espressioni artistiche possano concorrere alla promozione emotiva dell’essere umano, educandolo alla bellezza e all’alienazione/condivisione di sensazioni e sentimenti.

Il percorso alienista di quest’anno invece si basa sui “CROMATISMI ONIRICI”, sui colori delle opere dei quattro artisti che con le loro tele descrivono un mondo immaginario, onirico appunto, nel tentativo di riportare gli osservatori in un mondo irreale fatto di attimi di leggerezza e di quotidianità poetica.
L'Alienismo si pone in termini conflittuali, destrutturanti con una cultura accademica e omologata che prevale a Sud-Est, fintamente progressista, in realtà conservatrice, intimamente autoreferenziale, che codifica lo status quo sprezzando i fermenti che si muovono nel sottosuolo. Un bel sasso nello stagno gettato da Giorgio De Cesario, artista famoso nel mondo, nato a Matino (Lecce) ma che vive a Gallipoli e insegna in una scuola.
In questa intervista spiega gli input estetici e filosofici e le coordinate teoriche nel "manifesto" del Movimento.

La mostra può essere visitata
dall'8 dicembre 2018 al 12 dicembre 2019
ogni giorno dalle ore 18 alle 20
Ingresso libero e gratuito

LA CASA DEGLI ARTISTI residenza d'artista
Via Lepanto, 1  Gallipoli (LE).
Tel. 0833261865 3332720348
www.lacasadegliartisti.it
www.giorgiodecesario.it